Buone notizie – Aprile 2017 (2)

Pena di morte

Stati Uniti d’America – Il 7 aprile 2017 la corte degli appelli del Texas ha sospeso l’esecuzione di Paul Storey, condannato a morte per un omicidio commesso nel 2006, a seguito di un appello della famiglia della vittima, contraria all’esecuzione. Il nuovo processo dovrà prendere in considerazione la falsa testimonianza resa ai giurati dalla pubblica accusa, che aveva sostenuto che la famiglia volesse l’esecuzione dell’imputato.

Buone notizie – Aprile 2017 (1)

Prigionieri di coscienza

Egitto – Gamila Seryel-Dain, l’ultima di cinque attivisti egiziani condannati il 14 dicembre 2015 a due anni di carcere per manifestazione non autorizzata, è tornata in libertà il 14 marzo 2017, a seguito di una grazia presidenziale di cui hanno beneficiato altri 202 detenuti. Gli altri quattro attivisti – Mostafa Ibrahim Mohamed Ahmed, Karim Khaled Fathy, Mohamed Abdel-Hamid e Ahmed Mohamed Said – erano stati rilasciati, sempre attraverso la grazia presidenziale, il 18 novembre 2016. Il 19 novembre 2015 i cinque attivisti si erano fermati per non più di cinque minuti sul ponte 6 ottobre, al Cairo, per commemorare i 51 manifestanti uccisi quattro anni prima dalle forze di polizia in via Mohamed Mahmoud.

Diritti dei minori

Italia – Il 29 marzo 2017 il parlamento ha approvato la legge che regola l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano. In particolare la legge stabilisce: il divieto assoluto di respingimento alla frontiera dei minori stranieri non accompagnati; il raccordo tra strutture di prima accoglienza e Sistema nazionale per la protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati; e l’adozione di una nuova procedura di accertamento dell’età.

Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati

Grecia – Il 30 marzo 2017, con la sentenza Chowdury e altri contro la Grecia, la Corte europea dei diritti umani ha dato ragione a 21 lavoratori migranti del Bangladesh che nel 2013, mentre erano impiegati nella raccolta di fragole in un’azienda del sud del paese, furono vittime di traffico di esseri umani e vennero sottoposti a lavoro forzato. La Grecia, secondo la sentenza, non rispettò i suoi obblighi di contrastare il traffico di esseri umani e di proteggere i lavoratori migranti, nonché di svolgere un’indagine sull’episodio in cui furono coinvolti e di punire i responsabili.

Diritti economici, sociali e culturali

El Salvador – Il 30 marzo 2017 il parlamento ha votato all’unanimità il bando di tutte le attività minerarie per l’estrazione di metalli, per evitare l’inquinamento delle risorse idriche. Il bando arriva al termine di un decennio di proteste nel paese per le numerose miniere inquinanti. Si calcola che più del 90% delle acque di superficie nel Salvador sia inquinato da sostanze tossiche e rifiuti.

Pena di morte

Pakistan – Abdul Baqi, un cittadino pachistano condannato a morte nel 2009 per omicidio, è stato riconosciuto innocente il 31 marzo 2017 nel terzo e ultimo grado di giudizio ed è stato rimesso in libertà. La corte suprema ha sconfessato il verdetto di primo grado e del processo d’appello, affermando che la pubblica accusa non è riuscita a fornire prove convincenti sulla colpevolezza di Baqi e che le testimonianze sulla base delle quali era stata emessa la condanna a morte si erano dimostrate incoerenti e contraddittorie, dando luogo a un errore giudiziario.

Buone notizie – Marzo 2017 (5)

Prigionieri di coscienza

Egitto – Il 19 marzo 2017 tre fotogiornalisti egiziani, Hamdy al-Zaeem, Mohamed Hassan e Osama el-Beshbeshy, sono stati rilasciati, seppur con l’obbligo di presentarsi tre giorni alla settimana alla stazione di polizia più vicina alle loro abitazioni. Al-Zaeem, Hassan ed El-Beshbeshy erano stati arrestati al Cairo lo scorso settembre mentre stavano facendo delle riprese nei pressi della sede del sindacato dei giornalisti. La pubblica accusa li aveva accusati di aver scattato immagini senza autorizzazione, minaccia alla stabilità e alla sicurezza del paese, possesso di materiale illegale e collaborazione con mezzi d’informazione ritenuti vicini alla Fratellanza musulmana, l’organizzazione messa al bando il 23 settembre 2013.

Buone notizie – Marzo 2017 (4)

Prigionieri di coscienza

Sudan – Khalafalla Mukhtar, Midhat Hamdan e Mostafa Adam, tre difensori dei diritti umani, sono stati rilasciati il 6 marzo 2017. Mukhtar è il presidente di Tracks, un’organizzazione non governativa locale che si occupa di formazione sui diritti umani, Hamdan fa parte dello staff di Tracks e Adam è invece il direttore di un’altra ong, Zarqa, che si occupa di sviluppo agricolo. I tre difensori uomini erano stati arrestati il 22 maggio 2016 per i reati di diffusione di informazioni false nel caso di Mukhtar e Hamdan e di spionaggio in quello di Adam. Il 5 marzo Mukhtar, Hamdan e Adam sono stati condannati a un anno di carcere. Il giudice si è ritenuto soddisfatto per il periodo già trascorso in carcere e ha risparmiato loro due mesi e mezzo di pena.

Giustizia internazionale

Sudafrica – L’8 marzo 2017 il governo del Sudafrica ha annunciato la decisione di revocare la notifica, fatta il 19 ottobre 2016, alle Nazioni Unite circa il ritiro dallo Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

Diniego di cure mediche

Turchia – A seguito di un’azione urgente, Sibel Capraz – una militante curda ferita durante scontri con le forze di sicurezza e arrestata nel novembre 2015 – è stata posta in libertà condizionata il 28 febbraio 2017 e potrà essere sottoposta a un intervento di colostomia che le veniva impedito da un anno.

Buone notizie – Marzo 2017 (3)

Prigionieri di coscienza

Thailandia – Il 7 marzo 2017 il Comando delle operazioni di sicurezza interna ha annunciato il ritiro della denuncia per diffamazione e violazione della legge sui reati informatici a carico di due attiviste, Anchana Heemmina e Pornpen Khonlachonkiet – quest’ultima anche dirigente di Amnesty International – e dell’avvocato Somchai Homla-or. I tre attivisti erano stati denunciati il 17 maggio 2016 in quanto autori di un rapporto, pubblicato nel febbraio dello stesso anno, in cui erano stati denunciati 54 casi di maltrattamento e tortura da parte della polizia e dell’esercito nel sud della Thailandia.

Pena di morte (1)

Stati Uniti d’America – Il 22 febbraio 2017 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte di Duane Buck, in attesa dell’esecuzione in Texas dal 1996 per un duplice omicidio commesso l’anno prima, a causa delle espressioni razziste usate da uno dei testimoni della sua stessa difesa. Il testimone disse alla giuria che il colore della pelle di Buck lo rendeva più meritevole dell’esecuzione in quanto in futuro, sempre per lo stesso motivo, avrebbe potuto essere ulteriormente pericoloso.

Pena di morte (2)

Giappone – Il 9 marzo 2017 la corte d’appello di Osaka ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Kyozo Isohi, responsabile dell’omicidio di una donna avvenuto nel 2012, ritenendo che a causa delle condizioni di salute mentale dell’uomo l’omicidio non potesse essere considerato del tutto premeditato e intenzionale.

Buone notizie – Marzo 2017 (2)

Prigionieri di coscienza

Repubblica Democratica del Congo – Musasa Tshibanda, un attivista del movimento giovanile LUCHA (Lotta per il cambiamento), è stato rilasciato senza alcuna accusa l’8 febbraio 2017. Era stato arrestato il 16 dicembre 2016 per essere statro trovato in possesso di un cartellino rosso, simbolo della campagna “Bye Bye Kabila”, lanciata da LUCHA nel mese di ottobre per chiedere al presidente Joseph Kabila di lasciare il potere il 19 dicembre 2016, ultimo giorno del suo secondo mandato.

Pena di morte

Malaysia – Il 27 febbraio 2017, dopo oltre 13 anni di carcere, di cui otto trascorsi in attesa dell’esecuzione, Shahrul Izani bin Suparman ha avuto salva la vita grazie alla commutazione della condanna alla pena capitale che gli era stata inflitta nel 2009 per traffico di droga. Nel settembre 2003 l’uomo, all’epoca 19enne, era stato fermato a un posto di blocco con 622 grammi di cannabis.

Sparizioni forzate

Bangladesh – Humam Quader Chowdhury, rapito il 4 agosto 2016 da uomini in borghese nella capitale Dacca, è stato rilasciato il 2 marzo 2017 a due passi dalla sua abitazione. Per sei mesi, i suoi familiari non avevano avuto alcuna notizia di lui e temevano fosse morto. Chowdhury, militante dell’opposizione, è il figlio di un uomo politico messo a morte nel novembre 2015 per i crimini commessi nel corso della guerra d’indipendenza del 1971.

Buone notizie – Marzo 2017 (1)

Prigionieri di coscienza (1)

Uzbekistan – Dopo 18 anni di carcere duro, il 22 febbraio 2017 Muhammad Bekzhanov, il giornalista in prigione da più tempo al mondo, è stato rilasciato. Bekzhanov era in carcere dal luglio 1999, con la falsa accusa di aver collaborato all’organizzazione di una serie di attentati orditi dall’esilio dal capo del partito di opposizione Erk. Bekzhanov era il capo redattore del quotidiano del partito. In un mese di interrogatori in isolamento e sotto tortura, mediante pestaggi, soffocamenti e uso della corrente elettrica, gli inquirenti lo convinsero a rilasciare una “confessione” che gli costò una condanna a 15 anni di carcere. Bekzhanov avrebbe dovuto essere rilasciato nel 2014 ma poco prima della scadenza della pena fu condannato ad altri quattro anni e otto mesi per una presunta violazione del regolamento interno della colonia penale di Kasan, dove era detenuto. Amnesty International aveva adottato Bekzhanov sin dal 1999 e aveva inserito il suo caso nella campagna “Stop alla tortura” lanciata nel 2014.

Prigionieri di coscienza (2)

Messico – Il 21 febbraio la Procura generale della Repubblica ha emesso una sentenza di riconoscimento ufficiale dell’innocenza e di scuse in favore di tre donne native, Jacinta Francisco Marcial, Alberta Alcántara Juan e Teresa González Cornelio.
Le tre donne erano state arrestate nel marzo 2006 con la falsa accusa di aver sequestrato sei agenti della polizia federale e avevano trascorso tre anni in carcere prima di essere scagionate. La sentenza sarà pubblica e, particolare di grande importanza, è stata pronunciata all’interno del Museo Nazionale di Antropologia e Storia, “per rivendicare l’identità delle donne native”, come ha sottolineato la Procura. Hanno partecipato anche le tre donne, insieme a Mario Patrón Sánchez, direttore del Centro per i diritti umani “Miguel Agustin pro Juárez”, che ha difeso le tre donne fino al riconoscimento della loro innocenza.

Prigionieri di coscienza (3)

Russia – Il 22 febbraio 2017, su decisione della Corte suprema, è tornato in libertà Ildar Dadin, il primo attivista condannato sulla base degli emendamenti del 2014 alla legge sulle manifestazioni. Dadin, già agli arresti domiciliari dal 30 gennaio al 7 dicembre 2015, era stato condannato a tre anni di carcere per le reiterate violazioni della legge.

Pena di morte

Stati Uniti d’America – Il 12 febbraio 2017 una corte d’appello ha commutato in ergastolo la condanna a morte inflitta nel 1996 a Phillip Antwan Davis. Davis, un afroamericano reo confesso dell’omicidio di due parenti, era stato condannato alla pena capitale da una giuria composta da soli bianchi.