Buone notizie Giugno (1)

Difensori dei diritti umani

Russia – Nel maggio 2013, a seguito di un’azione urgente di Amnesty International, le autorità hanno aperto un’indagine sulle minacce di morte subite da Magamed Abubakarov, avvocato per i diritti umani impegnato in numerosi processi penali nel Caucaso del Nord.

Campagna “Ricordati che devi rispondere”

Italia – Il 28 maggio 2013 la Camera dei deputati ha approvato la legge di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). La Convenzione, adottata dal Consiglio d’Europa nel 2011, è il primo strumento giuridicamente vincolante per gli stati in materia di violenza sulle donne e violenza domestica; contiene misure per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e i procedimenti penali per i colpevoli; definisce e criminalizza le diverse forme di violenza contro le donne tra cui il matrimonio forzato, le mutilazioni dei genitali femminili, lo stalking, le violenze fisiche e psicologiche e la violenza sessuale.

Campagna “Io pretendo dignità”

Papua Nuova Guinea –  Il 28 maggio 2013 il parlamento ha abolito la Legge sulla stregoneria del 1971. Questa legge, che divideva la stregoneria in buona e cattiva e che considerava una circostanza attenuante, nei casi di omicidio, il fatto che la persona uccisa fosse sospettata di essere una strega, aveva contribuito a rafforzare l’impunità per gli assassini e a rendere popolare l’idea che uccidere una “strega” non fosse un atto biasimevole. Nei primi quattro mesi del 2013, una donna era stata bruciata viva a febbraio e un’altra decapitata ad aprile.

DIRITTI UMANI NEGATI IN ITALIA: AMNESTY INTERNATIONAL INCONTRA L’UNIVERSITÀ

Mercoledì 29 maggio dalle ore 17 alle 19.30, al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento (mappa), si terrà l’evento Diritti umani negati in Italia: Amnesty incontra l’Università. L’iniziativa vuole essere un’occasione di approfondimento e riflessione su alcune delle tematiche più attuali riguardanti i diritti umani nel nostro Paese, tematiche sulle quali società civile e politica sono chiamate a confrontarsi e a prendere posizione e si articolerà in due momenti.

17.00-18.00 WORKSHOP:

  • Violenza di genere e femminicidio: Relatrice: Alessia Donà, ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale di Trento
  • Orientamento sessuale: pregiudizi e discriminazione: Relatori: Fabio Fasoli, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, e Simone Sulpizio, ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia e Scienza Cognitive di Trento
  • Carceri e situazione dei detenuti: Relatrice: Antonia Menghini, ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento

I workshop si focalizzeranno su tre delle tematiche presenti nell’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia recentemente lanciata da Amnesty International. I workshop serviranno a fornire gli elementi basilari sulle tre tematiche, puntando a un coinvolgimento attivo dei partecipanti.

18.00-19.30 TAVOLA ROTONDA

La tavola rotonda verrà aperta da Paolo Pobbiati, attualmente vice presidente di Amnesty International Sezione Italiana, che parlerà di L’attività di Amnesty International in Italia: cosa puoi fare tu, e proseguirà sviluppando gli spunti emersi nel corso dei workshop.

Tutti i momenti dell’iniziativa sono basati sono un’attiva partecipazione del pubblico, da cui dipenderà il successo dell’evento. Vi aspettiamo numerosi!

Seguite l’evento su facebook

Qui sotto la locandina

locandina 29 maggio

 

26 marzo 2013: Gli altri sguardi della legge

Precious, preziosa. Come una figlia, come la dignità umana. Il film che il gruppo ELSA ha scelto per lo scorso martedì 26 marzo ha molte storie da raccontare, le quali convivono nella sola persona della protagonista. E’ la storia di questa ragazzina, Precious, che intraprende un percorso a dir poco emancipatorio. Subisce violenze verbali e fisiche in famiglia (il padre ne abusa sessualmente più volte e la madre ignora il fatto accusandola inoltre di essere la causa della rovina del suo matrimonio) a noi descritte attraverso l’occhio di Lee Daniels, il regista. Precious vive i luoghi più duri della città di New York, dal ghetto alla casa della madre, agli uffici degli assistenti sociali. Ma ce n’è uno che, nella tristezza dei personaggi che la abitano, riesce a darle gli strumenti per uscire dalla condizione degradante nella quale questa ragazzina è cresciuta: la scuola. Attraverso la scrittura, e un’insegnante combattiva, Precious acquisisce sicurezza, determinazione e soprattutto riceve affetto. Solo grazie a questi elementi, la protagonista sedicenne costruisce il coraggio che le servirà poi per non farsi più schiacciare da nessuno.

Al termine della serata, noi del gruppo Amnesty di Trento abbiamo avuto la possibilità di portare alcune testimonianze di diritti umani negati dal mondo. A introdurci, un intervento della professoressa Luisa Antoniolli, docente di Istituzioni di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università di Trento e componente del Centro Studi Interdisciplinari di Genere. La sua analisi ha pienamente centrato il disagio complessivo che questa ragazza incarna: quello delle discriminazioni multiple. Precious è un’adolescente afroamericana che vive a Harlem, famoso quartiere della periferia newyorkese. E’ obesa, è femmina, è minorenne, è non-bianca, è povera. Come la professoressa ha sottolineato, i livelli di discriminazione rappresentati dal personaggio sono stratificati, e non basterebbe una sola fonte di diritto per riuscire a superarli. Il lavoro che la società deve fare per recuperare e sostenere persone come Precious richiede uno sforzo collettivo che andrebbe fatto soprattutto ex ante.

A seguire, sono intervenuti Francesco Bridi (di cui qui il resoconto dettagliato dell’intervento – link) e Niccolò Da Ronco, attivisti del gruppo Amnesty di Trento. La loro riflessione ha riguardato in particolare i diritti dei minori, e sono state elencate alcune aree dove Amnesty International è al momento impegnata sia per quanto riguarda la sensibilizzazione dei governi, sia per quanto riguarda la pressione nei loro confronti affinché vengano adottate misure meno coercitive nei confronti dei minori: Sierra Leone, Slovenia, Palestina, Bahrein, Maldive.

Si è parlato di diritto alla libertà di vivere un’infanzia serena, al di fuori di condizioni inumane e degradanti. E’ stato sollevato ancora una volta il tema delle mutilazioni genitali, le cui vittime sono giovani donne; i casi di Palestina e Slovenia invece hanno ricordato quanto è importante il diritto all’istruzione, senza che questo debba riprodurre dei meccanismi di discriminazione al suo interno.

Al termine della serata, al nostro banchetto sono state raccolte numerose firme per le azioni riguardanti Maldive e Colombia: il primo caso riguarda una ragazza, vittima di stupro da parte del padre e accusata del reato di fornicazione. Il presidente maldiviano ha prontamente preso le difese della giovane, così come di chiunque subisca questo genere di violenza. In ogni caso, Amnesty International chiede al governo l’abrogazione immediata della legge che prevede la fustigazione per il reato di fornicazione. Anche per quanto riguarda il caso colombiano l’attenzione è rivolta al tema della giustizia. Viene infatti chiesto al presidente Santos che venga fatta luce sugli abusi compiuti contro la Comunità di Pace di San Josè de Apartadò.

Qui sotto i link alle petizioni

Colombia

Maldive

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