26 marzo 2013: Gli altri sguardi della legge

Precious, preziosa. Come una figlia, come la dignità umana. Il film che il gruppo ELSA ha scelto per lo scorso martedì 26 marzo ha molte storie da raccontare, le quali convivono nella sola persona della protagonista. E’ la storia di questa ragazzina, Precious, che intraprende un percorso a dir poco emancipatorio. Subisce violenze verbali e fisiche in famiglia (il padre ne abusa sessualmente più volte e la madre ignora il fatto accusandola inoltre di essere la causa della rovina del suo matrimonio) a noi descritte attraverso l’occhio di Lee Daniels, il regista. Precious vive i luoghi più duri della città di New York, dal ghetto alla casa della madre, agli uffici degli assistenti sociali. Ma ce n’è uno che, nella tristezza dei personaggi che la abitano, riesce a darle gli strumenti per uscire dalla condizione degradante nella quale questa ragazzina è cresciuta: la scuola. Attraverso la scrittura, e un’insegnante combattiva, Precious acquisisce sicurezza, determinazione e soprattutto riceve affetto. Solo grazie a questi elementi, la protagonista sedicenne costruisce il coraggio che le servirà poi per non farsi più schiacciare da nessuno.

Al termine della serata, noi del gruppo Amnesty di Trento abbiamo avuto la possibilità di portare alcune testimonianze di diritti umani negati dal mondo. A introdurci, un intervento della professoressa Luisa Antoniolli, docente di Istituzioni di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università di Trento e componente del Centro Studi Interdisciplinari di Genere. La sua analisi ha pienamente centrato il disagio complessivo che questa ragazza incarna: quello delle discriminazioni multiple. Precious è un’adolescente afroamericana che vive a Harlem, famoso quartiere della periferia newyorkese. E’ obesa, è femmina, è minorenne, è non-bianca, è povera. Come la professoressa ha sottolineato, i livelli di discriminazione rappresentati dal personaggio sono stratificati, e non basterebbe una sola fonte di diritto per riuscire a superarli. Il lavoro che la società deve fare per recuperare e sostenere persone come Precious richiede uno sforzo collettivo che andrebbe fatto soprattutto ex ante.

A seguire, sono intervenuti Francesco Bridi (di cui qui il resoconto dettagliato dell’intervento – link) e Niccolò Da Ronco, attivisti del gruppo Amnesty di Trento. La loro riflessione ha riguardato in particolare i diritti dei minori, e sono state elencate alcune aree dove Amnesty International è al momento impegnata sia per quanto riguarda la sensibilizzazione dei governi, sia per quanto riguarda la pressione nei loro confronti affinché vengano adottate misure meno coercitive nei confronti dei minori: Sierra Leone, Slovenia, Palestina, Bahrein, Maldive.

Si è parlato di diritto alla libertà di vivere un’infanzia serena, al di fuori di condizioni inumane e degradanti. E’ stato sollevato ancora una volta il tema delle mutilazioni genitali, le cui vittime sono giovani donne; i casi di Palestina e Slovenia invece hanno ricordato quanto è importante il diritto all’istruzione, senza che questo debba riprodurre dei meccanismi di discriminazione al suo interno.

Al termine della serata, al nostro banchetto sono state raccolte numerose firme per le azioni riguardanti Maldive e Colombia: il primo caso riguarda una ragazza, vittima di stupro da parte del padre e accusata del reato di fornicazione. Il presidente maldiviano ha prontamente preso le difese della giovane, così come di chiunque subisca questo genere di violenza. In ogni caso, Amnesty International chiede al governo l’abrogazione immediata della legge che prevede la fustigazione per il reato di fornicazione. Anche per quanto riguarda il caso colombiano l’attenzione è rivolta al tema della giustizia. Viene infatti chiesto al presidente Santos che venga fatta luce sugli abusi compiuti contro la Comunità di Pace di San Josè de Apartadò.

Qui sotto i link alle petizioni

Colombia

Maldive

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