Cinque leader, Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani, Antonio Ingroia, Mario Monti, Marco Pannella, oltre a Nichi Vendola, Paolo Ferrero e a più di 380 candidati delle circoscrizioni territoriali alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio hanno sottoscritto, integralmente o per la sua maggior parte, l’Agenda di Amnesty International in 10 punti per i diritti umani in Italia.
L’elenco completo delle adesioni è disponibile sul sito www.ricordatichedevirispondere.it.
Le adesioni sono così distribuite tra le coalizioni e i partiti in lizza: 22 della coalizione guidata da Silvio Berlusconi (PDL, Lega Nord, La Destra e altri); 183 della coalizione guidata da Pier Luigi Bersani (PD, SEL e altri); 7 di Fare per fermare il declino; 80 del MoVimento 5 Stelle; 60 di Rivoluzione Civile; 17 della coalizione guidata da Mario Monti (Scelta Civica, FLI, UDC e altri) e 16 della Lista Amnistia, Giustizia, Libertà.
Oltre 35 adesioni sono pervenute da capilista; più del 90 per cento dei candidati che hanno risposto, ha aderito a tutti i 10 punti dell’Agenda.
“Siamo estremamente contenti per questo risultato, perché chi ha aderito alla nostra Agenda ha mostrato interesse concreto per i diritti umani e ha sottoscritto un impegno a portare avanti nel corso della prossima Legislatura, qualora eletto, le riforme necessarie per realizzarli” – ha dichiarato Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia.
“Il nostro messaggio a chi ha aderito alla nostra Agenda, a chi non ha aderito, a tutti coloro che avranno ruoli istituzionali nella prossima Legislatura, è questo: i diritti umani devono avere un posto prioritario nell’agenda di governo e in quella parlamentare. Occorrono profonde riforme nel campo dei diritti umani nel nostro paese e la nostra Agenda traccia un percorso chiaro” – ha affermato Carlotta Sami, direttrice generale di Amnesty International Italia.
L’Agenda di Amnesty International in 10 punti per i diritti umani in Italia è stata lanciata il 23 gennaio con la campagna “Ricordati che devi rispondere”, con l’obiettivo di chiedere ai leader delle coalizioni e delle forze politiche, così come a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali, un preciso impegno su 10 richieste:
- garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
- fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
- proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione
- assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
- combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
- fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
- creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
- imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
- lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
- garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale.
L’appello per sostenere l’Agenda di Amnesty International in 10 punti per i diritti umani in Italia è stato sottoscritto, online e offline, da oltre 22.400 persone, tra le quali i due testimonial storici dell’associazione, Alessandro Gassman e Ivano Fossati.