Domenica 14 settembre: due appuntamenti allo SmartLab di Rovereto

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Amnesty International Gruppo di Trento, in collaborazione con SMARTLab, propone due eventi in occasione del centenario della prima guerra mondiale. Gli eventi si terranno domenica 14 settembre 2014 allo  SMARTLab, viale Trento 47/49, Rovereto.

Ore 17: Le guerre del XXI secolo, una tragedia per i diritti umani

Un incontro e un confronto con il pubblico per riflettere sulle guerre dei giorni nostri e sulle pesanti violazioni dei diritti umani che avvengono a causa di queste guerre. Il primo intervento sarà a cura di Raffaele Crocco, giornalista Rai, tra i fondatori di Peacereporter, e ideatore dell’ “Atlante delle guerre e dei bambinisoldatoconflitti del mondo”, che ci racconterà lo stato delle guerre sul nostro pianeta e le motivazioni che le scatenano e le alimentano. Seguirà la testimonianza di John Baptist Onama (biografia, intervista), ex “bambino-soldato” reclutato a forza durante il conflitto scoppiato in Uganda nel 1980  e ora docente presso l’Università di Padova, e l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia nel campo della mediazione culturale e dello sviluppo umano sostenibile. All’incontro saranno presenti gli attivisti del gruppo Amnesty di Trento, che presenteranno casi concreti di violazioni dei diritti umani che avvengono in caso di guerra, in particolare contro la popolazione civile, e illustreranno le azioni che Amnesty sta facendo per contrastarle.

Ore 20.30: Terra di nessuno

Tratto dall’omonimo libro di Eraldo Baldini. Una produzione T.I.M. – Teatro Instabile di Meano.

terradinessuno“Dalla terra di nessuno non si esce, si può solo girarci dentro, fino a sparire”

2014: 100 anni dallo scoppio della 1a Guerra Mondiale ed il T.I.M. – Teatro Instabile di Meano, si ripresenta con un tema a lui caro fin dagli esordi: quello della guerra, della sua assurdità e dei truci risvolti che essa lascia nell’animo umano. Volendo ricordare culturalmente questo anniversario, si è cercato comunque di farlo alla maniera T.I.M., andando a cercare una storia che parlasse di guerra attraverso le persone e segnatamente che parlasse della Grande Guerra, sottolineando la fragilità psicologica che essa determinò su quel brulicare di uomini, piccoli puntini neri dentro chilometri di trincee. Maggiori informazioni sullo spettacolo sul sito T.I.M.

L’ingresso è libero ad entrambi gli eventi, vi aspettiamo numerosi!

Possibilità di cenare tra l’incontro e lo spettacolo teatrale. Preferible prenotazione contattando SMARTLab, tel: 333 4775319, email: info@smart–lab.org

 

Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente fondata nel 1961. Nel 1977 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Conta due milioni e ottocentomila sostenitori in più di 150 paesi. In Italia i soci sono oltre 70 mila, di cui circa 800 in Trentino. Amnesty lavora per la difesa dei diritti umani lanciando campagne su paesi o su temi, realizzando progetti educativi per promuovere l’adesione ai valori della Dichiarazione universale dei diritti umani e organizzando eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Amnesty International, gruppo di Trento
viale dei Tigli 4 – 38123 Trento
telefono: 389 9896266 – email: gr150@amnesty.it – web: www.amnestytrento.it
blog: www.amnestytrento.it/blog – facebook: www.facebook.com/amnestytrento
twitter: @AmnestyTrento

Lo zucchero amaro delle Filippine: due omicidi in due mesi e mezzo

Segnaliamo l’articolo comparso la settimana scorsa sul blog del Corriere della sera “Le persone e la dignità”.

Lo zucchero amaro delle Filippine: due omicidi in due mesi e mezzo

Si parla dell’assassinio di Dionisio Garete e Romeo Robles Capalla, due persone attive nel commercio equo e solidale di canna da zucchero e di banana chips e partner delle botteghe Altromercato.

Si stima che negli ultimi quattro anni oltre 180 persone impegnate nella difesa e nella promozione dei diritti umani e attive nelle reti della società civile filippina siano state assassinate. Nella maggior parte dei casi, mandanti ed esecutori rimangono sconosciuti anche se vi sono forti sospetti sulla presenza all’interno dell’esercito di una squadra della morte incaricata di eliminare persone scomode. L’atteggiamento delle autorità delle Filippine volto a garantire l’impunità alle forze di polizia e all’esercito rischia di lasciare avvolti nel mistero anche questi ultimi due omicidi e, purtroppo, di favorirne ancora altri.

 

15 giugno 2014: “Rwanda – Dio è qui” a Rovereto

L’associazione “Progetto Colomba onlus” insieme al “Comitato delle associazioni per la pace e i diritti umani di Rovereto”, “Operazione Colomba – corpo nonviolento di pace” con il sostegno della “rete delle associazioni che lavorano con l’Africa” e con il patrocinio del Comune di Rovereto organizzano e invitano allo spettacolo “Rwanda – Dio è qui” (di e con Marco Cortesi e Mara Moschini) previsto per domenica 15 giugno 2014 alle ore 20.45 presso la sala Filarmonica (c.so Rosmini 86) a Rovereto (Ingresso libero).
Lo spettacolo è patrocinato dalla sezione italiana di Amnesty International.
Il gruppo Amnesty di Trento sarà presente con un tavolino di raccolta firme.
Per informazioni: tel. 3202340152 / progettocolomba@gmail.com
Sito web ufficiale di MC e maggiori info sullo spettacolo: http://www.marco-cortesi.com/rwanda-dio-e-qui-spettacolo/
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1429664840639459/?fref=ts
Comunicato stampa relativo all’evento: clicca qui.

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Sabato 14 giugno 2014: concerto per Amnesty

2014_PERGINE2Sabato 14 giugno, nella chiesa parrocchiale di Pergine Valsugana, si terrà un concerto di musica sacra e spiritual del coro locale Calicantus, diretto dal maestro Giancarlo Comar e con accompagnamento al pianoforte della maestra Lorenza Anderle.
Il concerto inizia alle 20.45 e l’entrata è libera.
Amnesty International farà un intervento introduttivo per presentarsi alla comunità di Pergine Valsugana.

13 e 14 giugno 2014: Amnesty al Trentino Book Festival a Caldonazzo

Dal 13 al 15 giugno 2014 a Caldonazzo si svolgerà la 4° edizione di Trentino Book Festival, ideato e diretto dallo scrittore Pino Loperfido. Il gruppo Amnesty di Trento sarà presente al Festival in due importanti occasioni:

  • nella serata di venerdì 13 presso il Palazzetto di via Marconi, in occasione dello spettacolo “In fuga dal Senato” tenuto da Dario Fo
  • la mattina di sabato 14, dalle ore 11, presso la Casa della Cultura in viale Stazione, all’incontro con Rita e Giovanni Cucchi, genitori di Stefano Cucchi, che presentano il libro di Duccio Facchini “Mi cercarono l’anima. Storia di Stefano Cucchi”.

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Per ulteriori informazioni sul festival: www.trentinobookfestival.it

 

Sabato 7 giugno 2014 – Abbiamo Tutti Lo Stesso Cuore

AbbiamoTuttiLoStessoCuore-2014Anche quest’anno il gruppo Amnesty di Trento parteciperà ad “Abbiamo Tutti Lo Stesso Cuore”, la giornata del volontariato dell’Alto Garda che si svolgerà sabato 7 giugno ad Arco in Piazza Segantini dalle 13 alle 24. La manifestazione è volta a promuovere e sensibilizzare al volontariato dando la possibilità di conoscere le varie associazioni che operano localmente e in tutto il Trentino. Il ricavato al netto delle spese e le eventuali offerte verranno devolute al progetto “Scaldacuore” di Time4Life, per la lotta alla leishmaniosi in un campo profughi in Siria (http://www.time4life.it/progetti/progetto-scalda-cuore/).

Non mancheranno, oltre ai gazebo delle associazioni, giochi e musica per tutti i passanti.

 

28 maggio 1961 – 28 maggio 2014: 53 anni in difesa dei diritti umani

Ripreso da http://www.amnesty.it/28-maggio-1961-28-maggio-2014-53-anni-in-difesa-dei-diritti-umani

Aprite il vostro quotidiano un qualsiasi giorno della settimana e troverete la notizia di qualcuno, da qualche parte del mondo, che è stato imprigionato, torturato o ucciso poiché le sue opinioni e la sua religione sono inaccettabili per il suo governo. Ci sono milioni di persone in prigione in queste condizioni, sempre in aumento. (…) Il lettore del quotidiano percepisce un fastidioso senso d’impotenza. Ma se questi sentimenti di disgusto ovunque nel mondo potessero essere uniti in un’azione comune, qualcosa di efficace potrebbe essere fatto“.

Il 28 maggio 1961, con la pubblicazione sulla prima pagina dell’Observer, di un articolo – appello dell’avvocato inglese Peter Benenson, intitolato “I prigionieri dimenticati”, nacque Amnesty International.
Quell’articolo venne ripreso da altri organi di stampa nel mondo e l’adesione entusiasta di migliaia di persone convinse Benenson a trasformare l’appello iniziale in quello che sarebbe diventato il più importante movimento globale per i diritti umani, di cui fanno parte 53 anni dopo oltre tre milioni di persone, impegnate giorno per giorno a svolgere campagne per porre fine alle violazioni dei diritti umani e ad apportare un cambiamento reale nella vita dei titolari dei diritti umani.
Da oltre mezzo secolo il logo di Amnesty International, una candela circondata dal filo spinato, è il simbolo mondiale della libertà e della giustizia.
In 53 anni di campagne in difesa dei diritti umani, Amnesty International ha contribuito alla liberazione di oltre 50.000 prigionieri di coscienza (quasi tre ogni giorno) e a promuovere e a far sviluppare norme internazionali sui diritti umani, come la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (1984) o, a livello europeo, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (2011).
La nostra mobilitazione e pressione hanno aperto la strada all’istituzione della Corte penale internazionale, che dal 2002 può processare individui che hanno commesso crimini internazionali come genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Insieme ad altre organizzazioni per i diritti umani, abbiamo spinto le Nazioni Unite ad adottare, nel 2013, un trattato che regolamenta il commercio di armi, per impedire che finiscano nelle mani di regimi che vìolano i diritti umani.
Mentre paese dopo paese, il mondo decideva di porre fine alle esecuzioni capitali, a partire dalla seconda metà dello scorso decennio Amnesty International è stata al centro della coalizione che ha convinto le Nazioni Unite ad approvare una moratoria globale sulla pena di morte. Oggi sono 109 i paesi nel mondo che la sostengono. Sempre meno, invece, circa una ventina, sono i paesi che ancora ricorrono alla pena capitale.
Ogni giorno, in tutto il mondo, ci sono persone il cui destino è direttamente legato all’azione degli attivisti di Amnesty International: un imputato riceve un processo equo; un condannato a morte viene salvato dall’esecuzione; un detenuto cessa di essere torturato; un attivista torna in libertà per continuare a lavorare per i diritti umani; un bambino impara a conoscere, nella sua classe, quali sono i suoi diritti; una famiglia riesce a lasciare un campo per rifugiati e a tornare a casa; un ex bambino soldato si disfa la sua vecchia uniforme; un agente di polizia apprende come mantenere l’ordine pubblico senza creare paura; gli appartenenti a una comunità emarginata si organizzano per chiedere la fine della discriminazione; un padre ritrova finalmente i resti dei figlio, “scomparso” anni prima; una donna ritrova giustizia, perché il suo governo ha messo fuorilegge la violenza di genere.
Tuttavia, ancora oggi in molte parti del mondo le parole “diritti umani” sono prive di senso concreto. Lo hanno, invece e purtroppo, parole come povertà, insicurezza, privazione, esclusione, discriminazione, violenza, tortura, pena di morte, detenzioni arbitrarie, processi iniqui: milioni di persone sanno il loro significato perché le vivono sulla loro pelle.
A 53 anni dalla sua nascita, l’azione di Amnesty International ci ricorda che i titolari dei diritti umani, e coloro che li difendono, si trovano di fronte ogni giorno governi repressivi, gruppi armati spietati, cinici interessi privati.
Ma, oggi come nel 1961, chi fa parte di Amnesty International sa trasformare l’indignazione in azione e – come scriveva Benenson – “i sentimenti di disgusto in un’azione comune”.