Scienza e diritti umani, una strana coppia?

La scienza deve o no interrogarsi sulla finalità delle proprie ricerche e sull’impatto che esse possono avere sui diritti umani? Fino a qualche anno fa la risposta più comune a questa domanda sarebbe stata che gli scienziati hanno la missione di perseguire il progresso come bene a sé stante, lasciando alla politica la responsabilità di un eventuale cattivo uso delle scoperte scientifiche. Più recentemente però si è fatta strada, sia presso la comunità scientifica che presso l’opinione pubblica, la consapevolezza che gli scienziati non vivono in una torre di avorio e quindi, come tutti, avrebbero il dovere di porsi degli interrogativi sull’impatto del proprio lavoro sui diritti umani e civili degli altri cittadini.

A seguito di questa consapevolezza, negli ultimi anni abbiamo visto un crescente impegno della scienza in favore dei diritti, sia attraverso il supporto agli scienziati che subiscono violazioni, sia attraverso l’impegno diretto in progetti in favore dei diritti umani, anche in collaborazione con organizzazioni come Amnesty International. Inoltre, scienza e tecnologia stanno diventando sempre più un mezzo per la repressione e la violazione dei diritti (ad esempio attraverso censure e controlli delle comunicazioni personali, o tracciatura degli spostamenti) ma anche un motore di libertà e di denuncia dell’operato di governi corrotti o dittatoriali (ad esempio attraverso l’uso di social media come Twitter o YouTube come si è visto spesso nella cronache recenti).

Il rapporto fra scienza e innovazione tecnologica da una parte e diritti umani dall’altra è estremamente interessante, e sarà l’argomento di una serie di post che saranno pubblicati nei prossimi mesi su questo blog.

Floriano Zini

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>