Buone notizie – Maggio 2017 (1)

Prigionieri di coscienza (1)

Turchia – Il 25 aprile 2017 il documentarista, blogger e scrittore italiano Gabriele Del Grande è stato rilasciato senza essere stato formalmente accusato di alcun reato ed espulso verso l’Italia. Del Grande era stato arrestato il 9 aprile nella provincia di Hatay, dove si trovava per svolgere ricerche per il suo prossimo progetto.

Prigionieri di coscienza (2)

Iran – Il 19 aprile 2017 il regista curdo-iraniano Keywan Karimi è tornato in libertà con la condizionale, in anticipo sulla fine della condanna. Era in carcere dal 23 novembre 2016, chiamato a scontare un anno di carcere comminatogli in appello dopo che in primo grado era stato condannato a sei anni per “offesa alle figure sacre islamiche”. Non è stata annullata, e dunque resta teoricamente in vigore, la condanna aggiuntiva a 223 frustate inflittagli nel processo originario per aver stretto la mano ed essersi trovato nello stesso luogo con una donna che non aveva il volto e il collo coperti.

Pena di morte (1)

Stati Uniti d’America – Il 19 aprile 2017 Rodricus Crawford, in Louisiana, è diventato il 158° condannato alla pena capitale riconosciuto innocente da quando negli Usa, dal 1977, sono riprese le esecuzioni. Nel 2012 Crawford era stato giudicato colpevole dell’uccisione per soffocamento di suo figlio, di meno di un anno di età. E’ invece emerso che il bambino era morto di polmonite.

Pena di morte (2)

Iran – Il 25 aprile 2017 Salar Shadizadi è tornato in libertà dopo aver trascorso quasi 10 anni nel braccio della morte della prigione di Rasht. Shadizadi era stato condannato all’impiccagione nel dicembre 2007 per un omicidio commesso quando aveva 15 anni. Più volte l’esecuzione era stata sospesa all’ultimo minuto. All’inizio del 2016 la mobilitazione internazionale aveva ottenuto la celebrazione di un nuovo processo che tuttavia era terminato con una nuova condanna a morte. La campagna per salvarlo era nuovamente ripresa. Finalmente, nel febbraio 2017, le autorità iraniane hanno favorito il negoziato tra le due famiglie interessate, quella di Shadizadi e quella della vittima dell’omicidio. Quest’ultima ha concesso il perdono in cambio di un risarcimento in denaro.

Tortura

Messico – Il 26 aprile 2017 il Senato del Messico ha dato il voto finale alla nuova legge generale contro la tortura, che il presidente Peña Nieto aveva promesso due anni e mezzo fa, dopo la sparizione forzata dei 43 studenti di Ayotzinapa. La nuova legge stabilisce il divieto assoluto di tortura e vieta l’uso in tribunale di prove ottenute mediante la tortura. Una volta firmata dal presidente, entrerà in vigore andando a sostituire le precedenti norme a livello federale e dei singoli stati.