Buone notizie – Maggio 2017 (2)

Difensori dei diritti umani

Perú – Il 3 maggio 2017 la Corte suprema del Perú ha stabilito che non vi fosse alcuna ragione per proseguire il processo nei confronti di Máxima Acuña Atalaya, difensora dei diritti umani vittima di una persecuzione giudiziaria sin dal 2011, quando la procura generale del paese l’aveva accusata di “invasione di terreni” rivendicati dall’impresa mineraria Yanacocha, a sua volta promotrice di una campagna diffamatoria nei suoi confronti.

Giustizia internazionale

Ciad – Il 27 aprile 2017 la Corte straordinaria africana ha confermato in appello la condanna all’ergastolo dell’ex dittatore Hissene Habré per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e tortura, assolvendolo invece per il reato di stupro. La Corte ha anche confermato l’ammontare dei risarcimenti spettanti alle vittime, 82 milioni di franchi centrafricani (circa 125 milioni di euro). Habré era stato condannato in primo grado il 30 maggio 2016 per i gravi crimini di diritto internazionale commessi tra il 1982 e il 1990 in Ciad.

Diritti delle donne

Nigeria – Il 6 maggio 2017, quasi un mese dopo il terzo anniversario del rapimento delle 276 studentesse della scuola di Chibok, il governo ha annunciato di aver ottenuto il rilascio di 82 di loro a seguito di un negoziato col gruppo armato islamista Boko haram, responsabile del sequestro. Considerati i precedenti rilasci, nelle mani di Boko haram dovrebbero restare ancora 113 ragazze.

Pena di morte

Stati Uniti d’America – Il 20 aprile 2017 il governatore della Virginia ha commutato la condanna a morte di Ivan Teleguz che avrebbe dovuto essere eseguita cinque giorni dopo. A spingere il governatore a commutare la condanna a morte è stata l’evidenza delle “terribili irregolarità” verificatesi nel corso del processo. Quella di Teleguz è stata la 286ma condanna a morte commutata dal 1977, anno della ripresa delle esecuzioni.