Dopo anni di negoziati, il 2 aprile 2013 l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato a larga maggioranza (154 stati favorevoli, 3 contrari: Iran, Siria e Nord Corea e 23 astenuti) il trattato sul commercio delle armi.
Il trattato proibisce il commercio di armi che potrebbero causare genocidi, crimini contro l’umanità o crimini di guerra. Secondo il Relatore Speciale per la Prevenzione del Genocidio “i genocidi dipendono in parte dalla disponibilità di armi e munizioni” e “l’adozione del trattato rappresenta un importante passo avanti nella lotta per la prevenzione del genocidio e fornisce nuovi strumenti legali per proteggere chi rischia la propria vita e i gruppi minacciati di distruzione”. Il trattato disciplina tutte le armi convenzionali. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il disarmo, il trattato non interferirà con il commercio d’armi interno o con il diritto di uno stato a possedere delle armi; non proibirà l’esportazione di armi; non minerà il diritto alla legittima difesa di uno Stato; non si sostituirà alle regolamentazioni interne già in vigore.
Il trattato verrà aperto alla firma e alla ratifica il 3 giugno 2013 presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ed entrerà in vigore subito dopo la 50ma ratifica.
Segnalo che oggi, giovedì 4 aprile alle 15, se ne parlerà a “Fahrenheit”, interessantissima trasmissione culturale in onda su Radio 3.