6 aprile 1994. Il presidente del Ruanda viene ucciso assieme alle sue quattro guardie del corpo ed è in quel momento che ha inizio uno dei genocidi più tremendi della storia. Responsabili e vittime del genocidio sono due etnie uguali in cultura e lingua, ma differenti nel nome: Hutu e Tutsi. La guerra civile durò circa 100 giorni, alla fine dei quali si contarono tra 800.000 e un milione di morti. Si dice che di fronte a tanto odio, anche Dio abbia distolto lo sguardo. Lo spettacolo “Rwanda, Dio è qui”, invece, ci mostra il contrario. Gli attori Marco Cortesi e Mara Moschini hanno portato in scena due storie vere, parallele e incrociate, tragiche e che allo stesso tempo invitano alla speranza, storie che, in mezzo a tanto orrore, danno spazio a una grande umanità.
Lo spettacolo, patrocinato da Amnesty International, è stato messo in scena per la prima volta il 6 aprile 2014, ventesimo anniversario dello scoppio della guerra civile in Rwanda, e ha riscosso rapidamente un grande successo.
Il gruppo di Trento di Amnesty International è stato presente allo spettacolo del 15 giugno a Rovereto, organizzato dall’associazione “Progetto Colomba onlus” insieme al “Comitato delle associazioni per la pace e i diritti umani di Rovereto” e “Operazione Colomba – corpo nonviolento di pace”, con il sostegno della “rete delle associazioni che lavorano con l’Africa” e con il patrocinio del Comune di Rovereto. Lo spettacolo si è svolto in una Sala Filarmonica piena, con un pubblico che si è lasciato coinvolgere dalla tensione della narrazione e che si è mostrato sensibile anche agli appelli che abbiamo proposto di firmare.
Se volete firmarli anche voi, potete farlo ai seguenti link:
Sofia Lanzinger